L’Istituto “Effetà Paolo VI” è sorto a Betlemme per desiderio di san Paolo VI che, in occasione della sua visita in Terra Santa nel 1964, constatò la presenza di numerosi bambini non udenti privi di assistenza ed espresse il desiderio per un’opera educativa finalizzata alla loro riabilitazione.

Il desiderio prese vita e, il 30 giugno 1971, il Cardinale Massimiliano Furstemberg, Gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, inaugurò l’Istituto, la cui gestione fu affidata alla Congregazione delle Suore Maestre di Santa Dorotea, Figlie dei Sacri Cuori di Vicenza.

L’Istituto “Effetà Paolo VI” di Betlemme è una Scuola specializzata per la rieducazione audio fonetica dei bambini audiolesi residenti nei Territori Palestinesi. L’Istituto prepara gli studenti ad affrontare la società con la consapevolezza che la sordità non è un ostacolo per un’affermazione personale nell’ambiente civile.

Dal 1971 l’Istituto ha perseguito il programma riabilitativo audio fonetico con un curriculum scolastico che, secondo la normativa, prevedeva la conclusione alla sesta classe. Qualche anno dopo, fino al 1996, la scuola fece partire anche un corso triennale di taglio e cucito. Nel 1997 ha avuto inizio un corso biennale per il conseguimento del diploma di segreteria attraverso lo studio dell’informatica e di alcune discipline complementari come la lingua araba, l’inglese e le scienze umane.

Dal 2003, in base alla normativa sul prolungamento dell’obbligo scolastico ai 16 anni, l’Istituto ha avviato il “Progetto M” cioè il ciclo della Scuola media secondaria raggiungendo la tappa della decima classe. Oggi, in un contesto culturale mutato, tale curriculum risulta incompleto sia dal punto di vista della rieducazione audio fonetica che di quello culturale; esso infatti non completa la formazione di base valida per l’inserimento graduale nel mondo del lavoro per il quale occorre la frequenza fino al dodicesimo anno e l’acquisizione del titolo di studio che giustifichi formalmente l’istruzione acquisita. L’Istituto è quindi ora impegnato a elevare la sua offerta formativa e culturale fino al raggiungimento di questo obiettivo.

Ogni anno l’Istituto accoglie circa 150 bambini audiolesi di ogni religione costituendo di fatto, nell’esperienza quotidiana, un nucleo educativo alla convivenza e alla tolleranza reciproca. Gli alunni provengono da diverse zone della Palestina: Betlemme, Beit Jala, Beit Sahour, Ramallah, Hebron e Gerico. Risultano esclusi i bambini della regione di Gerusalemme e del Nord per problemi di trasporto e di passaggio a causa del muro di sicurezza che separa Israele dalla Palestina.

La maggior parte degli alunni è dotato di protesi acustiche retro auricolari che amplificano i segnali acustici e che, con una specifica rieducazione, aiutano a percepire suoni e rumori, a discriminare parole e semplici frasi in rapporto al grado della perdita uditiva. Un numero ristretto di scolari beneficia, invece, di un impianto cocleare.

In Palestina il 3% della popolazione ha problemi di udito. In alcuni villaggi particolarmente isolati la percentuale sale al 15% degli abitanti del posto, classificandosi così tra le più alte al mondo. Qui, spesso, i bambini audiolesi non possono usufruire di servizi di assistenza e d’aiuto; ciò non è dovuto solamente all’insufficienza di strutture pubbliche o alle difficoltà di accesso ad esse, ma anche al fatto che la cultura locale manca ancora di informazione e di sensibilità rispetto a queste tematiche.

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