STORIA

Dalla pratica di farsi armare cavalieri sul Santo Sepolcro all’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme

 

Le fonti finora note non consentono di precisare in quale data l’Ordine sia stato fondato. La tradizione vuole che la sua creazione risalga ai tempi della prima crociata, quando, nel luglio 1099, le milizie cristiane liberarono Gerusalemme dal giogo musulmano.

Una delle prime iniziative prese dei crociati consistette nel ripristinare il Patriarcato di Gerusalemme, eleggendo al seggio patriarcale l’arcidiacono Arnoul de Roeulx. Quando Goffredo di Buglione assunse il governo dei territori conquistati, si preoccupò di erigere la Chiesa del Santo Sepolcro a cattedrale e di formare un corpo (o capitolo) di 20 canonici incaricati di attendere al servizio divino. Il capitolo dei canonici fu trasformato, nel 1114, in capitolo di canonici regolari: essi accettavano di svolgere vita comunitaria, secondo i precetti della regola di Sant’Agostino, e di pronunciare i tradizionali tre voti monastici (obbedienza, castità e povertà).

Nasceva così un nuovo ordine religioso, quello dei Canonici Regolari del Santo Sepolcro di Gerusalemme, la cui fondazione fu approvata da papa Callisto II nel 1122. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che al servizio del capitolo operassero dei cavalieri con l’incarico di vigilare sulla Chiesa del Santo Sepolcro, formando così il primo nucleo di un supposto Ordine cavalleresco del Santo Sepolcro. Tale ipotesi non è però suffragata da alcuna prova documentale.

Certo è che, a partire da epoca imprecisata, alcuni nobili pellegrini in Terra Santa cominciarono ad adottare la pratica di farsi armare cavalieri sul Sepolcro vuoto di Cristo, o di rinnovare su di esso le promesse pronunciate nel corso della cerimonia di investitura celebrata precedentemente nel paese d’origine. Tale pratica è attestata con certezza a partire dal 1336 (Guglielmo di Boldensele), anche se non si può escludere che essa possa risalire a tempi più antichi.

A questo rito – celebrato inizialmente da un laico nobile qualsiasi, poi (ultimi decenni del sec. XV) da un frate francescano residente a Gerusalemme (Giovanni di Prussia) e, dalla fine del Quattrocento o inizi del Cinquecento (a quanto pare con l’approvazione verbale del Pontefice), dal Guardiano dei Frati Minori Francescani sul Monte Sion (poi denominato Custode di Terra Santa) che esercitò tale facoltà ininterrottamente fino al 1848 – era associato il conferimento di insegne (sperone d’oro e, più tardi, croce di Gerusalemme) e di privilegi. Lo stesso rito impegnava i cavalieri a una condotta esemplare e a proteggere o riconquistare il Santo Sepolcro.

I nuovi cavalieri si auto denominavano Cavalieri del Santo Sepolcro, senza però entrare a fare parte di una struttura organizzata dotata di gerarchia propria. Ognuno di questi cavalieri, una volta rientrato in patria, tornava a vivere in seno alla propria famiglia e ad attendere alle precedenti occupazioni.
La configurazione attuale dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme risale, infatti, al ristabilimento del Patriarcato Latino di Gerusalemme (che, dopo l’originaria erezione nel 1099, era di fatto scomparso con la riconquista musulmana della città nel 1187), avvenuto nel 1847 a opera del beato Pio IX che riuscì a intavolare trattative con il sultano ottomano Abdul Medjid e a ottenere da questi l’autorizzazione a inviare un vescovo latino in Terra Santa con titolo di patriarca.

Per suggerimento del primo patriarca, l’italiano Giuseppe Valerga, cui il papa trasferì la facoltà di conferire l’investitura ai cavalieri, il beato Pio IX riorganizzò l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro al quale assegnò uno statuto, il titolo di Ordine pontificio e affidò l’incarico di contribuire alle spese per il mantenimento dei Luoghi Santi.

Nel 1888, con l’approvazione di papa Leone XIII, fu istituito il ramo femminile delle dame.

L’organizzazione dell’Ordine fu poi modificata dai papi san Pio X, che ne assunse anche il gran magistero, Benedetto XV e Pio XI. Il venerabile Pio XII fissò a Roma la sua sede centrale (presso il cenobio di S. Onofrio al Gianicolo) e trasferì il gran magistero a un Cardinale di Santa Romana Chiesa (1949).

Revisioni e modifiche allo statuto furono apportate di papi san Giovanni XXIII (1962), san Paolo VI (1977) e san Giovanni Paolo II (1996).

Lo statuto vigente è stato approvato da papa Francesco l’11 maggio 2020.