“Con l’orazione noi domandiamo a Dio le grazie; nella Santa Messa costringiamo Dio a darcele”
(San Filippo Neri)

Per avere un’idea esatta della Santa Messa è indispensabile comprendere il sacrificio della Croce.

Gesù Cristo, Figlio eterno del Padre, venne al mondo, assumendo la natura umana, per ristabilire l’amicizia fra il Cielo e la terra. Una tale riconciliazione Gesù Cristo la realizzò con il sacrificio della Croce.

Tuttavia, Gesù non concluse così la sua opera, ma volle perpetuarla istituendo la Chiesa, che può dirsi perfetta solo se capace di offrire a Dio un sacrificio corrispondente alla sua natura di Corpo mistico del Figlio unigenito: il sacrificio della Messa, che ripete il sacrificio della Cena e compie la profezia di Malachia, che annunciava un’Ostia pura, quotidianamente offerta all’Altissimo, dall’uno all’altro estremo della terra.

Il sacrificio della Messa consiste, dunque, nell’oblazione del Corpo e del Sangue di Gesù Cristo, presenti sull’altare sotto le specie del pane e del vino. Esso rappresenta e rinnova il sacrificio della Croce e, di fatto, sostanzialmente, non vi è distinzione tra un sacrificio e l’altro. La vittima è la stessa: Gesù Cristo nella sua adorabile umanità. Anche il sacerdote che compie l’offerta è il medesimo: Gesù Cristo sulla croce, in persona; ancora lui nella Messa, nella quale si serve però del ministero del sacerdote, che gli presta le labbra e le mani, per rinnovare l’oblazione della Croce. La differenza consiste nel modo dell’oblazione, che avviene con spargimento di sangue sulla Croce, e in modo incruento nella Messa.

Siccome tutto il valore del sacrificio dipende dalla dignità della vittima e del sacerdote che la offre, non vi è alcun dubbio che quello della Messa è tanto infinito quanto lo fu l’oblazione della Croce. E identici sono pure gli scopi perseguiti dall’uno e dall’altro sacrificio. In primo luogo, la glorificazione del Padre. In secondo luogo, il rendimento di grazie, come soltanto il Figlio di Dio può effettuarlo nei riguardi dell’Altissimo. In terzo luogo, l’espiazione, la propiziazione e la riconciliazione: nella Messa, come sulla Croce, Gesù si offre per la nostra redenzione nostra e di tutto il mondo, come pure «per quelli che riposano in Cristo e ci hanno preceduto nel segno della Fede e dormono il sonno della pace».

“I fedeli che danno l’offerta perché la Messa venga celebrata secondo la loro intenzione, contribuiscono al bene della Chiesa e, mediante tale offerta, partecipano della sua sollecitudine per il sostentamento dei ministri e delle opere”
(CJC, can. 946)

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