LA MUSICA SACRA DELLA SETTIMANA SANTA
AL SANTO SEPOLCRO

di Armando Pierucci, OFM*

Nel febbraio 2020 è uscito un CD dal titolo Crux fidelis, Arbor una nobilis. Il CD è stato inciso a Gerusalemme nella Settimana Santa del 2018 e contiene i canti della liturgia latina della Settimana Santa nella basilica del Santo Sepolcro, eseguiti dai cori Knights della Custodia di Terra Santa e San Bartolomeo di Brugherio, diretti rispettivamente da Hani Kreitem e Raffaele Deluca. Il CD, realizzato dalla Fondazione svizzera Laus Plena, è la conclusione di un lungo percorso di revisione della liturgia della Settimana Santa al Santo Sepolcro.

Come si sa, Papa Pio XII negli anni ‘50 del secolo scorso aveva rinnovato la liturgia della Settimana Santa, riportandone i riti nelle ore serali del Triduo Sacro, al fine di rapportarli alle stesse ore in cui accaddero gli eventi della nostra Redenzione.

Realizzare questo al Santo Sepolcro sarebbe stato impossibile: ciascuna delle cinque confessioni cristiane ammesse a officiare in quel luogo, deve restare negli spazi e nei tempi rispettosamente e faticosamente stabiliti da secoli. La Comunità latina, che si riunisce al Santo Sepolcro sotto la responsabilità dei Francescani, avvertiva ogni anno di più il disagio della mancanza di rapporto fra i riti e gli eventi, oltre che la difficoltà dei canti, praticamente vietati alla partecipazione dell’assemblea.

Dopo molti anni di studio, il programma liturgico, calcato sulla liturgia dei primi secoli, grazie alla ricostituzione compiuta da padre Enrique Bermejo o.f.m., liturgista della Custodia di Terra Santa, è risultato ricco come in nessun altro luogo: è al Santo Sepolcro che risuona l’invincibile parola “Hic”: qui Cristo fu crocifisso, qui morì, qui risuscitò!

Ora, nella liturgia approvata ufficialmente dalla Santa Sede nel 2011, all’Hic si aggiunge il Nunc. Ora, momento per momento, si ripercorre la Passione di Cristo negli ipsissimis locis della nostra salvezza.

Chi partecipa integralmente alle celebrazioni a Gerusalemme viene immerso nel mistero di quei giorni e ripulito dalla bellezza e dalla profondità degli uffici, delle orazioni, dei canti. “In questo – ha scritto Véronique Nebel nella presentazione del CD – la musica costituisce parte essenziale: porta tutto il celebrare… Sia come musicista sia come compositore, Padre Armando Pierucci ha agito de facto come vero e proprio Maestro di Cappella dei Luoghi Santi dal 1988 al 2014. Egli ha cercato di restituire al programma musicale della Settimana Santa ciò che poteva essere l’ambito musicale delle celebrazioni dei primi secoli, arricchendolo con l’inserzione dei brani più notevoli del repertorio gregoriano, di corali tra i più noti, di brani ispirati a melodie delle Chiese sorelle bizantina o armena, di antifone che siano accessibili al canto di tutti i presenti”.

 

Senza contare i rintocchi delle campane del Santo Sepolcro, il CD contiene ventuno canti della Settimana Santa. Dal repertorio Gregoriano sono presenti le più struggenti pagine intonate sul dolore del Cristo: Christus factus est oboediens, Crux fidelis inter omnes arbor una nobilis, Popule meus.

Ci sono due canti in lingua araba, il cui testo è di una bellezza commovente: “I miei occhi e le mie ciglia si riempiono di lacrime per il Giovane. Guarda il tuo amato, Signore: è nell’agonia e nell’angoscia”.

Poi ci sono 12 brani composti da chi scrive: e sono certamente orgoglioso di aver lasciato quei canti nella liturgia del Santo Sepolcro. Le cascate di note, che ho fatto sgorgare tra gli immensi spazi della basilica nei servizi dei giorni e delle notti di 26 anni, si sono forse spente; ma quei canti rimarranno a lungo, perché sono scritti nella memoria di chi li ha cantati e li canta tuttora! Come dimenticare il ritornello “Getsemani” cantato dalle centinaia di persone che la sera del giovedì santo affollano la basilica del Getsemani? E i brevi ritornelli che i cantori del San Bartolomeo cantavano al mattino, facendo la doccia nell’edificio di Maria Bambina? “Dederunt in escam meam fel!”, canticchiavano sciacquandosi con la poca acqua, che stentava a venire.

Il lockdown dei mesi del povero 2020 hanno impedito di far conoscere il CD a un vasto pubblico, ma la sua preziosa bellezza si manifesterà e, per ogni pellegrino in Terra Santa, sarà un ricordo incancellabile.

* Organista emerito della Basilica del Santo Secpolcro in Gerusalemme
Fondatore e Presidente del Conservatorio “Magnificat” in Gerusalemme